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Con questa denominazione s’indicava in Firenze il particolare ufficio creato per custodire il pubblico archivio. E per archivio si intendeva il luogo dove venivano conservate tutte le scritture pubbliche e private, in modo che potessero essere all’occorrenza esaminate e consultate agevolmente, per stabilire la verità su un determinato atto.
Prima del 1518 i notai conservavano i contratti, i testamenti ed ogni altra scrittura presso di se, ma da questa consuetudine nascevano spesso degli inconvenienti; specialmente dopo la morte del notaio.
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