Michelangelo Buonarroti e Leonardo Da Vinci a confronto
Michelangelo Buonarroti e Leonardi da Vinci in una ricostruzione |
Michelangelo e Leonardo erano o non erano artisti in competizione? Il periodo storico in cui si
svilupparono i due geni dell'arte era favorevole allo
sviluppo economico della città e numerosi artisti cercavano di
approfittare del mecenatismo fiorentino. Ma per i grandi geni del
Rinascimento, Firenze stava in po' stretta. i due grandi accettarono nella loro lunga vita anche numerose committenze
da altri benestanti regni, Milano, Roma altre città europee e approfittarono del buon periodo
storico favorevole alllo sviluppo economico e del commercio.
Essendo due concorrenti sorge spontanea una domanda: - Michelangelo e Leonardo si odiavano? oppure si ammiravano
vicendevolmente?
Di sicuro erano rivali sotto alcuni aspetti della vita
artistica. Nelle loro opere facevano di tutto per sopraffarsi e numerose
furono le occasioni che videro in relazione ed in competizione. Prima fra tutte l'occasione dell'incarico di Pier Soderini, Gonfaloniere a Vita della Repubblica Fiorentina, che chiese di affrescare le pareti del Grande Salone di
Palazzo della Signoria, a quel tempo ancora non ampliato dal Vasari, nel 1503, con due Battaglie che celebrassero la
grandezza di Firenze; ma di questo ne parleremo in un altro post.
Dipinto successivo (1513) Louvre Parigi |
Furono
addirittura costretti a pronunciare un giudizio sulle opere dell'uno e
dell'altro. Nel 1502 ad esempio, fu Michelangelo che si espresse
negativamente su un dipinto ormai scomparso del genio di Vinci;
Sant'Anna con la Vergine, il Bambino e l'Agnellino posto nella chiesa
della Santissima Annunziata di Firenze, che alla sua vista fece esprimere a Michelangelo un
semplice "non mi piace".
Dopo aver conosciuto e visionato l'opera del genio universale, pare che Michelangelo modificò leggermente il suo modo di dipingere cercando di ispirarsi alla maggiore plasticità e armonia derivante dall'interpretazione leonardesca, così da raggiungere la massima espressione pittorica nel Tondo Doni e nel Tondo Taddei.
È davvero difficile, ma tremendamente affascinante conoscere anche le più piccole sfaccettature della vita e delle opere di artisti universali come Michelangelo e Leonardo. La sensazione più bella e orgogliosamente intrigante è quella di poter camminare nelle stesse strade e negli stessi luoghi che geni di quel tempo hanno calcato per la loro formazione e la loro vita artistica.
Dopo aver conosciuto e visionato l'opera del genio universale, pare che Michelangelo modificò leggermente il suo modo di dipingere cercando di ispirarsi alla maggiore plasticità e armonia derivante dall'interpretazione leonardesca, così da raggiungere la massima espressione pittorica nel Tondo Doni e nel Tondo Taddei.
È davvero difficile, ma tremendamente affascinante conoscere anche le più piccole sfaccettature della vita e delle opere di artisti universali come Michelangelo e Leonardo. La sensazione più bella e orgogliosamente intrigante è quella di poter camminare nelle stesse strade e negli stessi luoghi che geni di quel tempo hanno calcato per la loro formazione e la loro vita artistica.
Passeggiate per Firenze e cercate i luoghi che gli
stessi grandi personaggi hanno visitato o nei quali hanno soggiornato;
entrate nella storia e immaginate per un momento di poter salutare
Leonardo o semplicemente vedere all'opera Michelangelo.
Non sentite una
sensazione di orgoglio e di compiacenza?
Non sono loro semmai, gli idoli da
ammirare?
Copyright © Filippo Giovannelli - Riproduzione riservata