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Il "Vortagiubba"

Cerca cerca cerca, non sono riuscito a chiarire etimologicamente questo termine dialettale che viene spesso utilizzato nelle conversazioni fiorentine, cerco di fare un'analisi, che NON vuole essere scientificamente provata.
Per ricercarne un'origine chiara e plausibile il termine va suddiviso ; partiamo dalla "giubba".
La Giubba o meglio detta Gabbana, o ancora citando un termine etimologicamente certo Gabbanella è una Voce diminuitiva di Gabbano, della cui origine dirò successivamente.

"Specie di veste piuttosto corta che gli antichi Fiorentini portavano sotto il "lucco" (Mantello, veste, cappotto, usato in origine dai magistrati).
Si chiama Gabbana ai giorni nostri, la veste utilizzata a mezze maniche dagli infermieri e dai medici di sala operatoria; ad ogni modo è un termine che si associa alla Giacca, da portare sotto il cappotto.
Quindi una Giubba, utilizzata per svariate occasioni e spesso di "colore" che identifica una "parte" spesso di tipo politico. Le "Giubbe Rosse" del notissimo locale di Piazza della Repubblica a Firenze ne sono l'emblema attuale, oppure i "Mille di Garibaldi" avevano la giubba rossa, e i "Balilla" erano "neri".

Il Gabbano, termine originario, ha origini etimologiche collegabili alle regioni spagnole e portoghesi, che in tempi remoti, assorbirono termini e fatti di provenienza araba, dai "califfi" invasori di vari secoli fa.
In spagnolo "Gaban", in portoghese "gabao", all'arabo "Aba" che viene definito come: specie di corto mantello, usato dai beduini e dai marinai turchi, oppure "Qaba", tunica orientale di lana.

Ecco quindi un'insolito (ma non troppo) collegamento linguistico con civiltà apparentemente lontane, arabi e fiorentini collegati da una "giubba".

Il termine dialettale "vortagiubba" riguarda quindi un individuo che svolta, rigira, cambia la propria "giubba" (in questo caso simbolicamente, la propria parte) la "rivolta" in favore di un'opinione o una parte opposta alla precedente.
Il termine è molto spesso usato in politica, quando un eletto cambia partito per convenienze sociali ed economiche, per mantenere il potere e adattarsi alle nuove situazioni che vanno verificandosi nella vita quotidiana.

Il Voltagabbana è anche, un romanzo autobiografico dello scrittore italiano Davide Lajolo pubblicato a Milano dalla casa editrice il Saggiatore nel 1963, dove l'autore racconta la sua vita e attraverso essa spiega perché ha abiurato al fascismo per passare alla militanza partigiana.
Cito:
"Sorridevo nel buio. Sorridevo perché proprio quel giorno m'era pervenuto in carcere, attraverso un "repubblichino" convertito, il ritaglio di un foglio fascisteggiante dove mi si definiva "un voltagabbana".
Qui è lo spirito curioso della ricerca, trovare origini, storie e similitudini della nostra fiorentinità.

Nella foto: Giubba Nodari

© Filippo Giovannelli - Riproduzione riservata

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