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Il Canto alla Paglia, luogo di tante storie

Il Canto alla Paglia di Google Mapps
Il Canto alla Paglia è solo un luogo dove si concentrano storie, arte ed architettura. Un concentrato di vite vissute, dall’artigiano all’artista, dal muratore alla nobile famiglia dei Marignolli. Un luogo vero della Firenze più autentica.

Ora posizionato all’angolo tra Via Cerretani e Borgo San Lorenzo, il Canto alla Paglia anticamente faceva riferimento all’angolo dell’antico Palazzo Arcivescovile poi demolito ed arretrato allineandolo con il Borgo di San Lorenzo. Una lapide ricorda accanto al tabernacolo il posizionamento.
Il nome deriva dall’abitudine di commercializzare in quel luogo, sin dai tempi antichi e fino al XIX secolo, paglia e legna da ardere tanto che la vecchia piazzetta veniva chiamata “della Legna”. Come dice il Vasari nelle sue “Vite”: “Ma al canto, che dalla paglia, che continuamente che vi si vende, la Paglia è chiamato...”

Il Canto alla Paglia vicino al Battistero

Attualmente l’angolo del Canto alla Paglia si presenta con un bel tabernacolo. E’ un’edicola in marmo che custodisce un dipinto ad olio su tavola di circa 55x40 cm. Esso raffigura la Madonna con bambino di un autore ignoto di fine XV secolo. Il bimbo tiene in mano un uccellino legato con un filo ad una zampetta, la Madonna in adorazione a mani giunte è guardata da due cherubini. L’ultimo restauro risale al 1951, di Averardo Tosetti per l’edicola e da Ferruccio Vannoni per il dipinto.
Il tabernacolo ha assunto nei secoli varie denominazioni, come quella del Tabernacolo del Canto alla Paglia proprio per la sua collocazione, ed anche Tabernacolo della Torre rotonda perchè durante i lavori del 1895 furono trovati i resti di una torre d’epoca romana a pianta circolare; l’atro nome è Tabernacolo dei Marignolli, perchè è collocato sull’angolo della Torre de’ Marignolli. La torre non ha fatto sempre angolo con le strade adiacenti e con la Piazza, in una carta prospettica del Buonsignori del 1584 la torre risulta coperta da una casa. Il tabernacolo quindi è di epoca successiva.
La Torre de’ Marignolli si affaccia su Piazza San Giovanni ed apparteneva all'antica ed omonima famiglia dei Marignolli. Era un’importante famiglia fiorentina che contribuì con numerosi personaggi alla vita della Repubblica con la nomina di 5 gonfalonieri e 23 priori. Rustico de' Marignolli fu ucciso negli scontri con i ghibellini e fu sepolto con grandi onori nel complesso Mediceo di San Lorenzo ed un poeta, Curzio de' Marignolli, fu l’ultimo discendente della famiglia e morì nel 1606. La Torre de’ Marignolli era sicuramente molto più alta di quello che possiamo vedere oggi, aveva un aspetto imponente, tutta in pietra come l’attuale basamento. Si notano bene le grandi porte ad arco al piano terra, una per lato, sono sormontate da architravi monolitiche e da ampie ghiere ad arco rialzato a sesto acuto (a punta). Ai lati degli architravi si possono vedere delle “buche pontaie”. Erano buche dove venivano inserite le travi che facevano da sostegno per i ponteggi, tipico modo utilizzato nel medioevo e nel rinascimento in edilizia. Ai piani superiori si intravedono le sagome di alcune finestre tamponate, frutto di successive ristrutturazioni o modifiche architettoniche.
Sul lato destro della torre si nota un palazzo costruito ad imitazione, sopra l’architrave della porta si individua lo stemma dei Marignolli, d'oro con una fascia nera orizzontale.


Copyright © Filippo Giovannelli - Riproduzione riservata



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