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Giano della Bella, "vortagiubba" del 1300 e Stemma di Famiglia

Fosse vissuto oggi sarebbe stato un bel "vortagiubba"!
Già ai tempi suoi, un ghibellino come lui, per arrivare al potere, divenne Guelfo.
Era uno dei principali esponenti delle più nobili famiglie fiorentine e con questa manovra politica divenne il principale difensore dei ceti popolani.
Fu a capo delle principali rivolte contro i nobili e i magnati del periodo storico. Divenne priore e la più importante normativa che riusci a far emanare fu quella degli "Ordinamenti di Giustizia".
Fu una grande riforma, i grandi potenti, i nobili latifondisti detti "Primo Popolo" furono allontanati dal potere facendone inserire il cosiddetto "Secondo Popolo", composto dalla borghesia. Tutti erano obbligati ad essere iscritti ad un'Arte.
Il cosiddetto "Popolo Magro"; erano i braccianti, i cottimisti, i piccolissimi commercianti che, non avendo un'Arte a cui iscriversi, che avesse al loro interno categorie che li ricomprendevano, rimasero ancora una volta da parte. Si dovrà attendere per loro il 1378 quando a seguito del "Tumulto dei Ciompi" si formarono altre Arti come l'Arte dei Ciompi, l'Arte dei Tintori e l'Arte dei Farsettai, ai quali si poterono iscrivere anche i mestieri più umili.
All'Archivio di Stato, nella Raccolta Ceramelli Papiani che riporta le descrizioni degli stemmi delle antiche famiglie della Toscana, su Giano della Bella si dice:
"Di entrambi i tipi si trovano esemplari costituiti da un palato oppure da tre pali di rosso in campo d'argento. Lo stemma deriva da quello del marchese Ugo di Toscana, e anzi sembra che ne fosse sua concessione nel 980 circa. La crocetta del Popolo fiorentino appartiene a Giano della Bella, priore nel 1289 e nel 1292."
Qualcuno ha riprodotto ciò che poteva essere lo stemma di Giano della Bella:

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