Il "Peposo"
La storia del "Peposo".
In realtà un particolare spezzatino originario dell'Impruneta. In alcuni ristoranti di Firenze il paese d'origine lo inseriscono proprio nel menù: "Peposo dell'Impruneta" si trova scritto a grandi lettere.
Già dal nome si intuisce che uno degli ingredienti principali di questa ricetta fiorentina è il pepe, abbondante. La storia del peposo è semplice ma efficace. Un po' leggenda un po' verità.
All'Impruneta si chiama anche "Peposo alla fornacina" ,nato dai maestri fornaciai che lo cuocevano insieme al "Cotto fiorentino".
Una storia risalente a molto prima della costruzione della Cupola del Brunelleschi, dove gli storici collocano la nascita del Peposo.
Durante la costruzione del cupolone, gli operai lavoravano di gran lena e la fatica si faceva sentire. Gente di stomaco buono, forti e robusti avrebbero mangiato anche i mattoni di cotto che stavano cuocendo. Proprio insieme ai mattoni, un bel pentolone di "Peposo", a fuoco lento cuoceva carne di scarsa qualità, ma nutriente innaffiata di vino dei colli fiorentini.
Il pepe che conservava la carne, insieme al sale e alla salamoia era d'uso comune, in qualche modo si doveva pur conservare il cibo.
La ricetta? Prossimamente su questo blog.
In realtà un particolare spezzatino originario dell'Impruneta. In alcuni ristoranti di Firenze il paese d'origine lo inseriscono proprio nel menù: "Peposo dell'Impruneta" si trova scritto a grandi lettere.
Già dal nome si intuisce che uno degli ingredienti principali di questa ricetta fiorentina è il pepe, abbondante. La storia del peposo è semplice ma efficace. Un po' leggenda un po' verità.
All'Impruneta si chiama anche "Peposo alla fornacina" ,nato dai maestri fornaciai che lo cuocevano insieme al "Cotto fiorentino".
Una storia risalente a molto prima della costruzione della Cupola del Brunelleschi, dove gli storici collocano la nascita del Peposo.
Durante la costruzione del cupolone, gli operai lavoravano di gran lena e la fatica si faceva sentire. Gente di stomaco buono, forti e robusti avrebbero mangiato anche i mattoni di cotto che stavano cuocendo. Proprio insieme ai mattoni, un bel pentolone di "Peposo", a fuoco lento cuoceva carne di scarsa qualità, ma nutriente innaffiata di vino dei colli fiorentini.
Il pepe che conservava la carne, insieme al sale e alla salamoia era d'uso comune, in qualche modo si doveva pur conservare il cibo.
La ricetta? Prossimamente su questo blog.
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