"Firenze, Svegliati" - Ottone Rosai e i fiorentini
Scritto nell'immediato dopoguerra:
"Popolo di gonzi, gente che avete da fare un lungo passo indietro e migliaia in avanti per sgranchirvi riprendervi ed entrare nella realtà, non vi accorgete quanto vi odio, quanto non vi posso vedere? La guerra, la febbre, non bastano, una buona stirata di coscenza ci vuole! Coglioni svegliatevi, un pezzetto di carta che voli per aria; immobili restate a guardarlo, senza sentire l'urtoni e l'ingiurie che vi lancio. E' passato davanti a voi gli anni più belli, e voi gli avete maledetti dormendo, si presenta il momento [...] deciditi - e lo guardate cisposi, stanati pensando alla pace, dagli altri conquistata, ed alle vostre soffici molle e comode poltrone, alla tavola delle pastasciutte", è il grido di dolore e di sveglia alla città di Ottone Rosai.
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