Due volte Palio.
Il primo in ordine di calendario, si corre il 2 Luglio, dedicato alla Madonna di Provenzano. Il titolo esatto sarebbe questo : dedicato a Santa Maria di Provenzano, a mente del salvataggio della città da una micidiale pestilenza (quando le pestilenze non sono state micidiali ?).
Il secondo il 16Agosto, in onore dell’Assunta : di Santa Maria Assunta in Cielo, protettrice di Siena.
La città da sempre si è posta sotto il manto della Madonna. Del resto la piazza stessa, il Campo, a ben vedere suggerisce l’idea di un mantello aperto, con le fughe che sembrano altrettante pieghe.
In tutt’e due le occasioni, alla fine delle ‘carriere’, tutti, vincitori in testa con il cavallo ed il Drappellone testè conquistato (“..daccelo, daccelo!!” hanno invocato i contradaioli, la maggior parte in lacrime, sotto il palco ove è collocato in attesa di essere vinto) si riversano in chiesa per il Te Deum di ringraziamento, in un tripudio di bandiere, colori e popolo. Il 2 Luglio in Santa Maria a Provenzano ed il 16 Agosto in Duomo, sempre fra due ali di folla festante. Intorno a quelle della vincitrice si affollano le bandiere delle Contrade alleate e amiche. Le bandiere di tutte le altre Contrade scompaiono da Siena, prime di tutte quelle nemiche e avversarie. A Siena nei prossimi giorni sventoleranno solo le bandiere della Contrada vincitrice.
Dopo il Te Deum iniziano i cortei dei vincitori che esibiscono il Drappellone alla città, con i canti di circostanza a squarciagola, ciucciando un succhiotto da bebè : il popolo della Contrada si nutre della vittoria, come faceva un tempo con il latte materno. Con la vittoria si rinasce a nuova vita, dunque la necessità del nutrimento. Tutti i canti delle Contrade hanno le stesse melodia, metrica e parole, cambia, di volta in volta, solo il nome della Contrada. Inneggiano alla vittoria, dicono delle bontà e soprattutto della superiorità della Contrada che li canta, con versi di sbeffo e sprezzo per tutte le altre. A volte anche sino al mattino per poi ricominciare e così per giorni e giorni. E cene. Cene a non finire. Cene per ogni circostanza e occasione per festeggiare la vittoria, organizzate da ogni organizzazione e gruppo che fa capo alla Contrada. Alcune settimane successive avrà luogo il Corteo ufficiale con tutte le allegorie che sono maturate nel corso della preparazione e nel frattempo. Una bella sera ci sarà il ‘cenone’, al quale intervengono le Contrade amiche e alleate recando ricchi doni, in un ambiente a tema allestito appositamente, nel quadro della grandiosa Festa della Vittoria, che può durare anche più giorni.
Francoeffe
Il secondo il 16Agosto, in onore dell’Assunta : di Santa Maria Assunta in Cielo, protettrice di Siena.
La città da sempre si è posta sotto il manto della Madonna. Del resto la piazza stessa, il Campo, a ben vedere suggerisce l’idea di un mantello aperto, con le fughe che sembrano altrettante pieghe.
In tutt’e due le occasioni, alla fine delle ‘carriere’, tutti, vincitori in testa con il cavallo ed il Drappellone testè conquistato (“..daccelo, daccelo!!” hanno invocato i contradaioli, la maggior parte in lacrime, sotto il palco ove è collocato in attesa di essere vinto) si riversano in chiesa per il Te Deum di ringraziamento, in un tripudio di bandiere, colori e popolo. Il 2 Luglio in Santa Maria a Provenzano ed il 16 Agosto in Duomo, sempre fra due ali di folla festante. Intorno a quelle della vincitrice si affollano le bandiere delle Contrade alleate e amiche. Le bandiere di tutte le altre Contrade scompaiono da Siena, prime di tutte quelle nemiche e avversarie. A Siena nei prossimi giorni sventoleranno solo le bandiere della Contrada vincitrice.
Dopo il Te Deum iniziano i cortei dei vincitori che esibiscono il Drappellone alla città, con i canti di circostanza a squarciagola, ciucciando un succhiotto da bebè : il popolo della Contrada si nutre della vittoria, come faceva un tempo con il latte materno. Con la vittoria si rinasce a nuova vita, dunque la necessità del nutrimento. Tutti i canti delle Contrade hanno le stesse melodia, metrica e parole, cambia, di volta in volta, solo il nome della Contrada. Inneggiano alla vittoria, dicono delle bontà e soprattutto della superiorità della Contrada che li canta, con versi di sbeffo e sprezzo per tutte le altre. A volte anche sino al mattino per poi ricominciare e così per giorni e giorni. E cene. Cene a non finire. Cene per ogni circostanza e occasione per festeggiare la vittoria, organizzate da ogni organizzazione e gruppo che fa capo alla Contrada. Alcune settimane successive avrà luogo il Corteo ufficiale con tutte le allegorie che sono maturate nel corso della preparazione e nel frattempo. Una bella sera ci sarà il ‘cenone’, al quale intervengono le Contrade amiche e alleate recando ricchi doni, in un ambiente a tema allestito appositamente, nel quadro della grandiosa Festa della Vittoria, che può durare anche più giorni.
Francoeffe
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