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Don Domenico Del Mela da Galliano: Inventore del primo pianoforte verticale della storia.

Ricevo e volentieri pubblico:
Nella “Descrizione Della Provincia Del Mugello” di Giuseppe Maria Brocchi, edita in Firenze nel 1748, così si legge nella parte dedicata al paesino di Galliano: << In questo istesso castello vive al presente un altro ingegnosissimo soggetto, cioè il Sacerdote Sign. Domenico Del Mela, stato già Maestro di quella comunità, che a sue spese è solita di mantenerlo, il quale nella struttura di organi, gravicembali, orivoli, ed altre macchine di nuova invenzione è singolarissimo; avendo egli il primo trovato il modo di suonare il gravicembalo per via di certe rotelle, che si muovono a forza di alcune molle, cosa meravigliosa a vedersi, e molto dilettevole, e grata ad udirsi.>> 
Domenico Del Mela nacque a Galliano in Mugello, intorno al 1681 e non nel 1683, come si è sempre creduto. Membro di una antica e stimata famiglia del luogo, da generazioni specializzata nel restauro di organi, da adolescente, decise di entrare in Seminario. Domenico una volta diventato Prete, fece immediatamente ritorno nel suo paese, e sempre li tenne lezioni serali ai suoi parrocchiani, in una piccola stanza della canonica.
Don Domenico fu dotato di una viva intelligenza e di una notevole attitudine verso le materie meccaniche, che gli consentirono di compiere a tempo perso, numerosi e singolari esperimenti su congegni di sua invenzione, da lui poi in seguito applicati ad orologi e strumenti musicali.
Proprio gli strumenti musicali furono la sua passione. Uomo dal temperamento profondamente umile, si dilettò per anni nel riparare antichi organi. Fu sicuramente grazie all’ingegno e alla passione, che il nostro modesto Curato di campagna nel 1739: riuscì ad ideare il primo pianoforte in versione verticale della storia. 
L’invenzione del pianoforte, è attribuita al padovano Bartolomeo Cristofori, famoso cembalaro e liutaio, che lavorò molto in Toscana presso la corte Granducale. Il Cristofori si specializzò nella realizzazione di clavicembali, e poco prima della sua morte, avvenuta a Firenze nel 1731, progettò un nuovo strumento che aprì la strada alla creazione del forte-piano, che poi portò al piano-forte.
Bartolomeo Cristofori e i suoi successori costruirono sempre e solo pianoforti a coda.
Il Del Mela, pur abitando nel contado, venne sicuramente a conoscenza del nuova creazione strumentale, e ispirandosi molto probabilmente ai modelli dell’artigiano fiorentino Rigoli, costruttore di un clavicembalo verticale, riuscì dopo vari prototipi a inventare un nuovo tipo di pianoforte, dotato di una innovativa cassa armonica, predisponendo per il suo funzionamento, un singolare ed ingegnoso sistema meccanico. Il Prof. Arnaldo Bonaventura (direttore del Museo e della Biblioteca del Conservatorio Cherubini di Firenze), nel 1928 così descrisse la creazione del Prete mugellano : << Lo strumento si presenta esteriormente in forma di festone voltato in alto e poggia su una tavola, dalla quale può però togliersi mediante maniglie: dalla parte opposta è praticata una apertura per la quale s’introduce la meccanica. Ci sono tre corde di ottone. Cosa singolare i martelli colpiscono le corde per di dietro: nel mezzo della tavola armonica verticale è una apertura, o rosa, traforata sul tipo di quelle che si vedono negli antichi liuti >>. 
Questa geniale innovazione, non venne però pubblicizzata più di tanto, e il nostro modesto Pievano si limitò solamente ad incidere sopra la tastiera, composta da 45 tasti finemente lavorati, questa frase: << D. Dominicus Del Mela inventor fecit anno 1739>>.


Nel 1799, in Pennsylvania un certo Isacc Hawkins, brevettò una versione di pianoforte verticale, arrogandosi così, secondo gli effetti legali, la paternità della nuova idea. Ma fu un brevetto datato ben 60 anni dopo  l’invenzione del Prete toscano!
Il Del Mela non si limitò solamente alla costruzione e arrangiamento di strumenti a corda, infatti come ricordò lo studioso Bonaventura, in numerose riviste musicali di inizio ‘900, il Religioso gallianese ebbe altre intuizioni, e anche nel campo degli strumenti a fiato, non fu secondo a nessuno. Non si può tacere infatti sul suo particolare prototipo di saxofono, un pezzo unico, il quale dimostra che l’idea, anche se elementare di tale strumento, fosse stata dedotta da Don Domenico, ben 200 anni prima del moderno sax.
L’infaticabile inventore si spense all’età di 74 anni, presso la canonica della Chiesa del suo paese: il 14 Luglio 1755, come testimonia il “libro dei Morti” della Pieve di San Bartolomeo a Galliano.
Gli strumenti in questione, rimasero nella abitazione della famiglia Del Mela per molti anni, resistendo ai “maltrattamenti” dei bambini di casa, che vedevano in quegli oggetti dei semplici balocchi; fin quando, dopo un importante articolo apparso sulla rivista: << La Nuova Musica >> a firma di Ponsacchi, nel 1898 fu fatto conoscere all’opinione pubblica, il sorprendente fatto che in un semisperduto paesino toscano, fossero conservate delle simili invenzioni.
Lo Stato Italiano di li a pochi decenni, si propose di comprare gli strumenti, e la famiglia Del Mela decise di cedere il celebre pianoforte verticale e il saxofono, al Conservatorio Musicale fiorentino Cherubini, dove sono tutt’ora conservati.
Pier Tommaso Messeri - Mugello

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