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Alessandro Adimari, il Concettismo ed il Calcio fiorentino

Mettere sullo stesso piatto Alessandro Adimari, il Concettismo ed il Calcio fiorentino può apparentemente sembrare un azzardo. Il parallelismo tra il poeta lirico marinista e letterato con il Concettismo è evidente, l'associazione al Calcio fiorentino, quello storico s'intende, ne è una estensione culturale.
Alessandro Adimari nasce a Firenze nel 1579, fu un letterato e poeta lirico marinista. Gli Adimari erano una famiglia di Parte Guelfa ed il periodo storico portava il poeta ad avvicinarsi alle stravaganze del barocco. Tradusse le Odi di Pindaro, le Neniae di Giovanni Pontano e i Proverbi morali di Alonso de Barros. Seguiva uno specifico stile letterario, il Concettismo, caratteristico della letteratura barocca spagnola della fine del XVI secolo inizio XVII.
Alessandro Adimari non sdegnò comunque di scrivere su uomini e cose del suo tempo e lo fece scrivendo nove serie di cinquanta sonetti. Ogni serie è dedicata ad ognuna delle nove Muse. Quella dedicata a Calliope ci porta al collegamento con il Calcio fiorentino a cui è dedicato il XXXI sonetto:
Oh voi, che in sen della città del Fiore, nel suol, ch'ha suon di Croce, e di tormento, volgete un otro, ove è rinchiuso a stento, un fiato che vi sembra aura d'onore,
Questo globo, entro informe, e bel di fuore, è del Mondo il model voto al contento, seguiam tutti un pallon, ch'è pien di vento, da cui si tragge sol polve e sudore.
Ecco uno avido il cerca, altri l'attende, un lo spinge, un l'innanza, altri l'atterra. Poscia offeso è quei più, che più l'atterra. Oh giuoco orma del vero! ognun fa guerra con quest'Orbe mortal, ma chi l'intende li da CALCI, e via lo CACCIA in terra.

E' la lotta della vita, sono le difficoltà che gli uomini devono superare, così come il Calciante che sa prendere parte completamente al gioco e meglio combattere per colpire il pallone, ...da cui si prende soltanto polvere e sudore...

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