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L'Offerta dei Ceri di San Giovanni del 1454 secondo Palmieri

Nell'anno 1454 l’umanista Matteo di Marco Palmieri portò un visibile cambiamento nell’organizzazione della festa patronale di San Giovanni secondo le nuove indicazioni dell'arcivescovo di Firenze Antonino Pierozzi.
Era usanza fare il giorno 22 la mostra, il giorno 23 al mattino la processione delle compagnie, dei frati, dei preti e degli edifici; ne pomeriggio l’offerte dei gonfaloni e poi il giorno di San Giovanni la mattina l’offerte dei ceri e il pomeriggio del palio (oggi vi è l'assegnazione del palio per la squadra vincitrice del Calcio Storico Fiorentino)
Il Matteo Palmieri riorganizzò anticipando la mostra al giorno 21 e la processione al mattino del 22; specificò precisamente tutto il cerimoniale e indicò come dovevano muoversi le rappresentanze che qui sotto cito:

1. El principio mosse la Croce di Santa Maria del Fiore con tutti loro cherici fanciulli, e drieto a loro sei cantori.
2. Le compagnie di Iacopo cimatore e Nofri calzaiuolo con circa 30 fanciulli vestiti di bianco e agnoletti. Sono le compagnie di fanciulli del Vangelista - il cui guardiano era Jacopo di Biagio, cimatore -, e di Sant’Antonio da Padova, guidata da Onofrio di Filippo di Bartolommeo, calzaiuolo.
3. L’edificio di san Michele Agnolo, al quale soprastava Iddio padre in una nugola, e in piaza, al dirimpetto a’ Signori, feceno rapresentagione della battaglia angelica, quando Lucifero fu co’ sua agnoli maladetti cacciato di cielo.
4. Le compagnie di ser Antonio e Piero di Mariano con circa a 30 fanciulli vestiti di bianco
e agnoletti. Sono le compagnie di fanciulli della Natività, cui presiedeva ser Antonio di Mariano, e della Purificazione, guidata da Piero di Mariano, borsaio e fratello di Antonio.
5. L’edificio d’Adamo, che in piaza fe’ rapresentatione di quando Iddio creò Adamo e poi Eva, fe’ loro el comandamento, e la loro disubidienza in fino a cacciargli di paradiso, colla tentazione prima del serpente e altre apartenenze.
6. Un Moysè a cavallo con assa’ cavalleria de’ principali del popolo d’Isdrael e altri.
7. L’edificio di Moisè, el quale in piaza fe’ la rapresentatione di quando Iddio li dié la legge.
8. Più profeti et sibille con Ermes Trimegisto17 et altri profetezatori della incarnatione di Cristo.
9. L’edificio della Nuntiata, che fe’ la sua rapresentazione.
10. Ottaviano imperadore con molta cavalleria e colla Sibilla, per fare rapresentazione quando la Sibilla gli predisse dovea nascere Xristo e monstrògli la Vergine in aria con Xristo in braccio.
11. Templum pacis coll’edificio della natività per fare la sua rappresentazione.
12. Un magnifico et trionfale tempio per edificio de’ Magi, nel quale si copria un altro tempio ottangulare ornato di sette virtù intorno, et da oriente la Vergine con Xristo nato, e Erode intorno a detto tempio fe’ sua rappresentazione.
13. Tre magi con cavalleria di più di 200 cavalli ornati di molte magnificenzie, et vennono a offerere a Xristo nato. Intralasciossi la passione et sepultura, perché non parve si convenisse a
festa.
14. Una cavalleria de’ cavalieri di Pilato ordinati a guardia del Sepolcro.
15. L’edificio della sepoltura onde risuscitò Xristo.
16. L’edificio del Linbo, onde trasse e Padri sancti.
17. L’edificio del Paradiso, dove misse dicti Santi Padri.
18. Gli Apostoli e le Marie, che furono presenti all’Asuntione.
19. L’edificio dell’Asuntione di Xristo, cioè come quando salì in cielo.
20. Cavalleria di re, re, [sic] e reine, e damigelle e ninfe con cani e altre apartenenze al Vivo e Morto.
21. L’edificio del Vivo e Morto.
22. L’edificio del Giudicio, con barella de’ Sepolcri e Paradiso e Inferno, e sua rapresentasioni, come per fede si crede sarà in fine de’ secoli.

La sera di detti dì 22 andorono a offerere tutti gli ufici della città che in palagio si diputòno, et furono ufici quarantadue, numero di cittadini ducentottantotto. E dopo loro e sei della mercatantia co’ loro capitudini.
A dì 23 la mattina la processione di tutte le compagnie de’ fanciulli, di disciplina, e poi
regole di frati e preti con loro stendardi e barelle di reliquie et con grandissima copia di
paramenti, ricchi più che altra volta si ricordi.
La sera, l’offerta della Signoria, et poi XVJ gonfaloni con le compagnie, al modo usato.
A dì 24 la mattina le offerte usate, cioè prima la Parte, e fu questo anno molto copiosa di
cittadini, più che 730. 2. E palii. 3. E Ceri grandi di legname. 4. E ceri di cera accesi. 5. La
zecca. 6. E prigioni. 7. E corsieri. E dietro a quegli, el palio di san Giovanni e di sancto Lo. E
ultimi i nostri Signori.
La sera si corse el palio di ricco broccato al modo usato.
(fonte primaria: Paola Ventrone – Sulle feste di San Giovanni: Firenze 1454)

Ogni anno a Firenze si celebra questo rito, anche se i protagonisti della processione sono inevitabilmente cambiati. La popolazione partecipa attivamente, il Corteo Storico con i costumi rinascimentali fa ritornare per un breve lasso di tempo, ad immaginarsi l'ambientazione di questa festa, così importante per la città.
Conoscendone alcuni dettagli, alcuni nomi, conoscendo ambienti e modi di vivere, studiando i movimenti umanisti e del rinascimento fiorentino, si entra appieno nell'ambiente e si può "fantasticare" creandosi, simbolicamente, una "reale" visione storica dell'avvenimento.

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