La Pieve di Montemignaio
Girando in Toscana, dove vai vai, c’è sempre da scoprire qualcosa e da riempirsi gli occhi!
In particolar modo se capiti nel Casentino, questa splendida vallata operosa, verde, piena di spiritualità, stante le emergenze che vi si incontrano.
Arrivando dalla parte di Firenze le prime che si incontrano sono il Castello e la Pieve di Romena. Ma l’avete mai visitata? Ha, ecco! Credevo di no! Scendendo il passo si incontra un bivio che conduce a Montemignaio. Di questo parlerò dopo perché prima volevo suggerire altro. Al bivio giusto, andate a Stia. Oltre a buona cucina vi si trovano opere d’arte in abbondanza e una piazza dalla quale bisogna che ci strappino per venir via. Se rientrando farete la strada che passa da Londa, fermatevi al Santuario di S. Maria delle Grazie, dove vi troverete sommersi da opere delle botteghe dei Della Robbia e del Ghirlandaio.
Non parlo di Poppi che col suo dito che si vede da lontanissimo, attrae il visitatore che si perde, prima sotto i portici, poi a San Fedele – una delle emergenze colme di opere d’arte- ed infine al castello di Conti Guidi, con la sua cappella affrescata da Taddeo Gaddi, il suo scalone elicoidale, la Biblioteca Rilliana. Senza contare il panorama che si gode dai suoi spalti.
La Verna e l’Eremo di Camaldoli, da soli, anche senza tener conto delle opere che vi si trovano (ad es. le robbiane a La Verna) , fanno fare il pieno della spiritualità che spesso manca.
Se si aggiunge anche la Pieve di Socana : piana e distensiva, la misura sarebbe colma. I resti del Castelli dei Guidi sono disseminati ovunque. I vecchi borghi, la maggior parte dei quali murati o con resti di mura, la fanno da padrone. E Montemignaio, donde sono partito? Eccolo : vale la pena di visitarlo perché c’è la romanica Pieve di S. Maria Assunta, una delle 7 fondate da Matilde di Canossa, quindi del primo secolo del secondo millennio. Le cose più belle sono le colonne : quadrate, rotonde, lunghe e corte con splendidi capitelli scolpiti e con, in alcune, resti di affreschi del /XIII°/XIV° sec. Visitatela, poi ne parliamo.
Francoeffe
In particolar modo se capiti nel Casentino, questa splendida vallata operosa, verde, piena di spiritualità, stante le emergenze che vi si incontrano.
Arrivando dalla parte di Firenze le prime che si incontrano sono il Castello e la Pieve di Romena. Ma l’avete mai visitata? Ha, ecco! Credevo di no! Scendendo il passo si incontra un bivio che conduce a Montemignaio. Di questo parlerò dopo perché prima volevo suggerire altro. Al bivio giusto, andate a Stia. Oltre a buona cucina vi si trovano opere d’arte in abbondanza e una piazza dalla quale bisogna che ci strappino per venir via. Se rientrando farete la strada che passa da Londa, fermatevi al Santuario di S. Maria delle Grazie, dove vi troverete sommersi da opere delle botteghe dei Della Robbia e del Ghirlandaio.
Non parlo di Poppi che col suo dito che si vede da lontanissimo, attrae il visitatore che si perde, prima sotto i portici, poi a San Fedele – una delle emergenze colme di opere d’arte- ed infine al castello di Conti Guidi, con la sua cappella affrescata da Taddeo Gaddi, il suo scalone elicoidale, la Biblioteca Rilliana. Senza contare il panorama che si gode dai suoi spalti.
La Verna e l’Eremo di Camaldoli, da soli, anche senza tener conto delle opere che vi si trovano (ad es. le robbiane a La Verna) , fanno fare il pieno della spiritualità che spesso manca.
Se si aggiunge anche la Pieve di Socana : piana e distensiva, la misura sarebbe colma. I resti del Castelli dei Guidi sono disseminati ovunque. I vecchi borghi, la maggior parte dei quali murati o con resti di mura, la fanno da padrone. E Montemignaio, donde sono partito? Eccolo : vale la pena di visitarlo perché c’è la romanica Pieve di S. Maria Assunta, una delle 7 fondate da Matilde di Canossa, quindi del primo secolo del secondo millennio. Le cose più belle sono le colonne : quadrate, rotonde, lunghe e corte con splendidi capitelli scolpiti e con, in alcune, resti di affreschi del /XIII°/XIV° sec. Visitatela, poi ne parliamo.
Francoeffe
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