Il cemento armato del Brunelleschi
Svelati gli ultimi segreti della Cupola di Santa Maria del Fiore. Un precursore dell’utilizzo del cemento armato.
Filippo Brunelleschi nella realizzazione della Cupola di Santa Maria del Fiore utilizzò anche il ferro mescolato ad altri materiali. È uno dei risultati della ricerca sul capolavoro di Brunelleschi, pubblicata nei prossimi mesi dall’editore Pontecorboli, anticipato oggi dagli autori, Roberto Corazzi professore ordinario di Fondamenti ed applicazioni della geometria descrittiva e Giuseppe Conti professore associato di istituzioni matematiche presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, in Palazzo Vecchio. Alla presentazione erano presenti l’assessore all’Università e Ricerca Elisabetta Cianfanelli, il preside della Facoltà di Architettura dell’Ateneo fiorentino Saverio Mecca, il geologo Guglielmo Braccesi che ha effettuato le indagini specialistiche, il professore di Scienza delle Costruzioni Giacomo Tempesta e Ulderigo Frusi dei Lions di Firenze che contribuiscono alla pubblicazione della ricerca.
La Cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore di Firenze, costruita dal Brunelleschi fra il 1420 ed il 1436, ha sempre colpito nel corso dei secoli la fantasia dei visitatori e l'interesse degli studiosi; questo è dovuto sia alla sua bellezza, sia alla sua particolare ed innovativa tecnica costruttiva (su cui Brunelleschi non ha lasciato niente di scritto), sia alle sue dimensioni (il suo diametro esterno è 54 metri, la sua base si trova a 55 metri dal suolo, arriva a 91 metri e, con la Lanterna, essa raggiunge circa 116 metri; il suo peso è di circa 29.000 tonnellate).
La Cupola, in realtà, è formata da due cupole: una interna, che è la struttura principale e ha uno spessore di circa 2,2 metri, ed una esterna, più sottile (circa 0,9 metri), la quale, come disse il Brunelleschi, serve a proteggere la cupola interna dalle intemperie ed a renderla "più magnifica e gonfiante". Ed è proprio l’analisi della cupola interna, composta da tre strati (due spessi 70 centimetri e uno centrale 80 centimetri), che ha riservato una sorpresa. Utilizzando le nuove tecnologie come il georadar, la tomografia, l’endoscopia e il metaldetector, Braccesi ha analizzato il materiale con cui la cupola interna è stata costruita evidenziando la presenza di materiale ferroso nello strato intermedio (o di riempimento) che quindi non è realizzato soltanto in mattoni, come gli altri due. Per confermare questa ipotesi è stato realizzato un modello sperimentale di una porzione di vela della Cupola, che ha permesso di verificare i risultati ottenuti con le indagini eseguiti sulla Cupola medesima. Una verifica conclusasi positivamente e che consente di affermare la presenza di materiali ferrosi nella muratura dello strato intermedio.
Nel corso dei secoli, molti infatti pensarono che le tonnellate di pietre e mattoni, posati in forme così leggiadre, fossero tenute insieme da una forza misteriosa, il cui "segreto" aveva seguito Filippo di Ser Brunellesco nell'oltretomba. Altri ritennero, più tardi, di aver trovato la soluzione e balzarono agli onori della cronaca con ambiziose teorie e deduzioni.
Un'altro esimio studioso fiorentino, l'Architetto Massimo Ricci, anch'esso impegnato da più di 30anni sullo studio della cupola, ha in passato ricostruito in scala l'opera maestosa, non ha mai parlato però di cemento armato ne di ferro nelle strutture..
La Cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore di Firenze, costruita dal Brunelleschi fra il 1420 ed il 1436, ha sempre colpito nel corso dei secoli la fantasia dei visitatori e l'interesse degli studiosi; questo è dovuto sia alla sua bellezza, sia alla sua particolare ed innovativa tecnica costruttiva (su cui Brunelleschi non ha lasciato niente di scritto), sia alle sue dimensioni (il suo diametro esterno è 54 metri, la sua base si trova a 55 metri dal suolo, arriva a 91 metri e, con la Lanterna, essa raggiunge circa 116 metri; il suo peso è di circa 29.000 tonnellate).
La Cupola, in realtà, è formata da due cupole: una interna, che è la struttura principale e ha uno spessore di circa 2,2 metri, ed una esterna, più sottile (circa 0,9 metri), la quale, come disse il Brunelleschi, serve a proteggere la cupola interna dalle intemperie ed a renderla "più magnifica e gonfiante". Ed è proprio l’analisi della cupola interna, composta da tre strati (due spessi 70 centimetri e uno centrale 80 centimetri), che ha riservato una sorpresa. Utilizzando le nuove tecnologie come il georadar, la tomografia, l’endoscopia e il metaldetector, Braccesi ha analizzato il materiale con cui la cupola interna è stata costruita evidenziando la presenza di materiale ferroso nello strato intermedio (o di riempimento) che quindi non è realizzato soltanto in mattoni, come gli altri due. Per confermare questa ipotesi è stato realizzato un modello sperimentale di una porzione di vela della Cupola, che ha permesso di verificare i risultati ottenuti con le indagini eseguiti sulla Cupola medesima. Una verifica conclusasi positivamente e che consente di affermare la presenza di materiali ferrosi nella muratura dello strato intermedio.
Nel corso dei secoli, molti infatti pensarono che le tonnellate di pietre e mattoni, posati in forme così leggiadre, fossero tenute insieme da una forza misteriosa, il cui "segreto" aveva seguito Filippo di Ser Brunellesco nell'oltretomba. Altri ritennero, più tardi, di aver trovato la soluzione e balzarono agli onori della cronaca con ambiziose teorie e deduzioni.
Un'altro esimio studioso fiorentino, l'Architetto Massimo Ricci, anch'esso impegnato da più di 30anni sullo studio della cupola, ha in passato ricostruito in scala l'opera maestosa, non ha mai parlato però di cemento armato ne di ferro nelle strutture..
Chi vivrà vedrà..
andate nei giardini di via di villamagna a firenze a vedere il vero modello della cupola del Brunelleschi in scala 1:5 realizzato dal prof.M.Ricci! è stato costruito secondo l'ipotesi costruttiva dello studioso. Finalmente qualcosa di realizzato e non tanto inchiostro sprecato in ricerche e pubblicazioni che danno solo fama... dopotutto Brunelleschi non ci ha lasciato niente di scritto, ma una meravigliosa opera concreta!
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