Le Armi della Repubblica in Palazzo Vecchio
Cosa sono e cosa raffigurano gli stemmi posti sotto le merlature guelfe di Palazzo Vecchio?
Sono le cosiddette Armi della Repubblica, sono stemmi e simboli che hanno tutti un preciso significato che riporto di seguito:
Giglio bianco in campo rosso: La più antica insegna della città, adottata successivamente dai Ghibellini;
Scudo partito di due campi, uno bianco e uno rosso: l'arme di Fiesole e di Firenze unite, da rilevare in data 1010. Accadde che nel costituire una univoca lega difensiva, Firenze ritirò il giglio e fiesole la mezza luna e di conseguenza i campi rimasero vuoti.
Giglio rosso in campo bianco: stemma adottato dalla parte Guelfa della città nel 1251 quando ebbero la supremazia sui ghibellini che mantennero la vacchia insegna.
Campo bianco tagliato da una striscia trasversale dorata: all'interno della striscia vi è inscritta la parola LIBERTAS, era l'insegna dei Priori delle Arti successivamente detta della Libertà.
Croce rossa in campo bianco: Il Popolo, quando Giano della Bella era Gonfaloniere di Giustizia.
Due chiavi dorate a croce in campo azzurro: La Chiesa, Clemente VI nel 1265 donò la propria arme come simbolo di gratitudine alla parte Guelfa per l'aiuto dato a Carlo d'Angiò.
Aquila che afferra il drago con giglio d'oro sulla testa: La Guelfa, ricevuta anch'essa da Clemente VI.
Giglio d'oro e rastrello di rosso in campo azzurro: scudo di Carlo d'Angiò quando assunse la Signoria di Firenze nel 1267.
Scudo partito primo lato gigli d'oro in campo azzurro e secondo lato strisce rosse in campo d'oro: arma di Roberto re di Napoli signore della città quando Firenze era minacciata da Arrigo VII nel 1313.
Sono le cosiddette Armi della Repubblica, sono stemmi e simboli che hanno tutti un preciso significato che riporto di seguito:
Giglio bianco in campo rosso: La più antica insegna della città, adottata successivamente dai Ghibellini;
Scudo partito di due campi, uno bianco e uno rosso: l'arme di Fiesole e di Firenze unite, da rilevare in data 1010. Accadde che nel costituire una univoca lega difensiva, Firenze ritirò il giglio e fiesole la mezza luna e di conseguenza i campi rimasero vuoti.
Giglio rosso in campo bianco: stemma adottato dalla parte Guelfa della città nel 1251 quando ebbero la supremazia sui ghibellini che mantennero la vacchia insegna.
Campo bianco tagliato da una striscia trasversale dorata: all'interno della striscia vi è inscritta la parola LIBERTAS, era l'insegna dei Priori delle Arti successivamente detta della Libertà.
Croce rossa in campo bianco: Il Popolo, quando Giano della Bella era Gonfaloniere di Giustizia.
Due chiavi dorate a croce in campo azzurro: La Chiesa, Clemente VI nel 1265 donò la propria arme come simbolo di gratitudine alla parte Guelfa per l'aiuto dato a Carlo d'Angiò.
Aquila che afferra il drago con giglio d'oro sulla testa: La Guelfa, ricevuta anch'essa da Clemente VI.
Giglio d'oro e rastrello di rosso in campo azzurro: scudo di Carlo d'Angiò quando assunse la Signoria di Firenze nel 1267.
Scudo partito primo lato gigli d'oro in campo azzurro e secondo lato strisce rosse in campo d'oro: arma di Roberto re di Napoli signore della città quando Firenze era minacciata da Arrigo VII nel 1313.
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