La porti un bacione a Firenze
"La porti un bacione a Firenze, che l'è la mia città che in cuore ho sempre qui. La porti un bacione a Firenze, lavoro sol per rivederla un dì."
Nel 1938 il fiorentino Odoardo Spadaro aveva 45 anni, e alle spalle vent'anni di successi come cantautore ante-litteram, a partire da "Ninna nanna delle dodici mamme" (1919).
Oltre a scrivere canzoni, si era imposto come stella di prima grandezza del varietà non solo italiano: nel 1929 era stato un'attrazione del Moulin Rouge di Parigi a fianco di Mistinguette e Jean Gabin. Proprio in quel periodo aveva scritto un brano intitolato "Firenze".
Dal momento che negli anni '30 riuscì a farsi apprezzare ulteriormente all'estero, a Londra come in Germania, nel 1939 si trovò a firmare nuovamente un brano a sfondo "locale": "Porta un bacione a Firenze". Ma diversamente da quanto accadeva con altri suoi colleghi, ad esempio con l'inesauribile specialista Eldo Di Lazzaro ("Pastorella abruzzese", "La romanina", "Rosabella del Molise"), il verace "bacione" in questo caso era realmente ispirato dalla nostalgia di un emigrante, per quanto di successo: Spadaro all'estero ci andava spesso, e in Italia, specialmente negli anni del fascismo, ci soggiornava poco. Fu in questo modo, peraltro, che divenne uno dei primi (e dei pochi, verrebbe da dire) artisti autenticamente internazionali del nostro varietà.
Nel 1938 il fiorentino Odoardo Spadaro aveva 45 anni, e alle spalle vent'anni di successi come cantautore ante-litteram, a partire da "Ninna nanna delle dodici mamme" (1919).
Oltre a scrivere canzoni, si era imposto come stella di prima grandezza del varietà non solo italiano: nel 1929 era stato un'attrazione del Moulin Rouge di Parigi a fianco di Mistinguette e Jean Gabin. Proprio in quel periodo aveva scritto un brano intitolato "Firenze".
Dal momento che negli anni '30 riuscì a farsi apprezzare ulteriormente all'estero, a Londra come in Germania, nel 1939 si trovò a firmare nuovamente un brano a sfondo "locale": "Porta un bacione a Firenze". Ma diversamente da quanto accadeva con altri suoi colleghi, ad esempio con l'inesauribile specialista Eldo Di Lazzaro ("Pastorella abruzzese", "La romanina", "Rosabella del Molise"), il verace "bacione" in questo caso era realmente ispirato dalla nostalgia di un emigrante, per quanto di successo: Spadaro all'estero ci andava spesso, e in Italia, specialmente negli anni del fascismo, ci soggiornava poco. Fu in questo modo, peraltro, che divenne uno dei primi (e dei pochi, verrebbe da dire) artisti autenticamente internazionali del nostro varietà.
Chissà se si trova questo brano in cd. Magari un cd con tutte le vecchie canzoni.. io ci sono cresciuta e questa canzone la cantava spesso il mio nonno mentre si piazzava nel bus e girava, girava, girava...
RispondiEliminaBei ricordi...
Poi quando tornava a casa, mia nonna gli dava due scapaccioni perchè era in ritardo...ah, ah
Ciao
Nau
Bel tipo 'ittunonno!!!
RispondiEliminaAvrò preso da lui? o da mia nonna?
RispondiEliminaNau
Ho conosciuto il tuo blog su indicazione di un tuo amico. Non ho mai commentato perchè ho solo da imparare, anzi... grazie! Però su questo post non posso esimermi, con questa frase la mia mamma (veneta) ha fatto breccia nel cuore del mio babbino (fiorentino)! E fra un pò saranno 40 anni di matrimonio!! Raffaella
RispondiEliminaGrazie Raffaella,
RispondiEliminasono molto felice per te e per i tuoi genitori.
Sono anche contento che il mio blog sia un buon passatempo per te..
I tuoi commenti sono i benvenuti!!